Immagina di trovarti immerso in una folla numerosa. Quali sensazioni proveresti? Ti sentiresti a tuo agio oppure avvertiresti una sensazione di oppressione? Avresti la percezione di avere spazio sufficiente per muoverti liberamente, oppure sentiresti il bisogno di allontanarti dagli altri per ritrovare il tuo benessere? Le risposte a queste domande possono variare notevolmente da persona a persona. Lo stesso principio si applica anche al mondo delle piante.
Le piante, esseri viventi con esigenze specifiche
L’universo vegetale è incredibilmente ricco e comprende milioni di specie diverse, ognuna con la propria origine, dimensione, morfologia e necessità particolari. In quanto esseri viventi a tutti gli effetti, le piante richiedono cure attente e il rispetto delle loro esigenze fisiologiche e metaboliche per poter crescere sane e forti.

Chi sceglie di coltivare delle piante, solitamente, desidera favorirne uno sviluppo sano e rigoglioso, garantendo loro condizioni ottimali per il benessere a lungo termine. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale considerare tutti quei fattori che possono influenzare la loro salute, prevenendo situazioni di stress o sofferenza.
Tra questi fattori, uno dei più importanti è la distanza tra i diversi esemplari all’interno di uno stesso spazio. Proprio come nel caso di una folla troppo densa, anche per molte specie vegetali un ambiente sovraffollato può risultare dannoso, poiché molte di esse necessitano di ampi spazi per svilupparsi in modo ottimale.
L’importanza della distanza tra le piante
La distanza tra le piante non rappresenta soltanto una questione estetica, ma riveste un ruolo cruciale per la loro sopravvivenza e il loro benessere. Garantire uno spazio adeguato tra i vegetali significa rispondere a una serie di esigenze fondamentali per la loro crescita e salute.

Innanzitutto, la luce rappresenta un elemento essenziale. Se le piante sono troppo vicine tra loro, alcune potrebbero non ricevere la quantità di luce necessaria per svolgere correttamente la fotosintesi clorofilliana, fondamentale per la loro sopravvivenza. In queste condizioni, si instaurerebbe una competizione tra le piante per accaparrarsi la luce disponibile.
Questa situazione può essere facilmente evitata aumentando la distanza tra gli esemplari. Inoltre, una disposizione troppo ravvicinata può compromettere la circolazione dell’aria tra le chiome, favorendo la formazione di microclimi umidi in cui possono proliferare agenti patogeni come funghi e batteri, con il rischio di malattie e squilibri fisiologici.
Ma non è tutto!
Come già accennato, una distanza insufficiente tra le piante aumenta la probabilità di insorgenza e diffusione di malattie. Se un agente patogeno colpisce una pianta isolata, la sua capacità di propagarsi alle altre sarà limitata. Ma cosa accade se le piante sono molto vicine tra loro?

In questo caso, la trasmissione dell’agente patogeno sarà facilitata, creando una situazione difficile da gestire anche dal punto di vista pratico: lo spazio ridotto rende più complicato intervenire con trattamenti specifici o operazioni manuali. Anche le normali pratiche di coltivazione e manutenzione possono diventare più complesse.
Pensa, ad esempio, alla differenza tra annaffiare piante ben distanziate e dover invece destreggiarsi tra rami e foglie di esemplari troppo vicini per raggiungere la base dei fusti e fornire l’acqua necessaria. Non solo le parti aeree, ma anche le radici possono soffrire a causa dell’eccessiva vicinanza, entrando in competizione per le risorse del suolo.
Ogni pianta è unica
Dopo aver analizzato i motivi per cui è fondamentale mantenere una distanza adeguata tra le piante, è importante capire come determinare quale sia la distanza più appropriata. Non esiste una regola valida per tutte le specie: ogni pianta, infatti, presenta esigenze specifiche.

È quindi necessario valutare innanzitutto la tipologia della pianta e il suo portamento, che può essere prevalentemente verticale o svilupparsi maggiormente in larghezza. In secondo luogo, occorre considerare le modalità di coltivazione: una pianta coltivata in vaso o su un terrazzo avrà generalmente meno spazio rispetto a una piantata direttamente in piena terra, in un orto o in giardino.
Non bisogna infine trascurare i fattori climatici: in zone ombreggiate, è consigliabile aumentare leggermente le distanze tra le piante, poiché in queste condizioni è più facile che si verifichi ristagno di umidità , con conseguente rischio di malattie e marciumi. Al contrario, in aree ben soleggiate, è possibile ridurre le distanze, purché si garantisca una corretta irrigazione.